Catasto Immobili Amianto Rubiera

Rubiera ha pagato un pesante tributo all’amianto.
Questo nemico silenzioso e infido ha mietuto le sue vittime nella nostra comunità e, purtroppo, – certamente – continuerà a farlo ancora a lungo. Il Comune di Rubiera, in questi anni, ha partecipato ad una battaglia legale a fianco delle famiglie del processo Eternit, che ha visto coinvolti anche i lavoratori dell’ex stabilmento di Rubiera, ha ingaggiato una lotta “metro per metro” alla presenza di questa sostanza così pericolosa sul suo pur piccolo territorio.
Il “Catasto Immobili Amianto Rubiera” nasce lungo questa battaglia ed ha dato certamente risultati importanti.
Ad oggi sono stati censiti 227.175 metri quadri di coperture contenenti amianto. Di questi, 108.825 mq sono stati bonificati, 43.000 messi in sicurezza ed altri 75.350 mq hanno procedure aperte che dovranno chiudersi nei tempi previsti dalla legge. Stiamo parlando, ovviamente, di edifici privati: gli edifici pubblici sono stati tutti bonificati.
Crediamo che la nostra piccola esperienza – Rubiera ha una modesta estensione territoriale ma un’alta densità di popolazione – possa essere utile a tanti altri Comuni che vogliano intraprendere questa battaglia.
Ad un collega che volesse istituire un CIA sul proprio territorio, vorrei evidenziare che questa procedura, a Rubiera, si è svolta senza incaricare tecnici o consulenti esterni e che i risultati sono stati ottenuti senza attendere nuove leggi o nuovi finanziamenti. Abbiamo fatto “con quello che c’era”, grazie ad uno straordinario lavoro anche dei nostri funzionari e del nostro dirigente.
Certo, si potrebbe aver timore della mole di procedimenti amministrativi da avviare, potenzialmente, nei confronti dei cittadini: eppure, procedere ad una mappatura di tutto il territorio “a tappeto”, aiuta a superare le possibili frustrazioni del “perché solo a me” – un classico, negli uffici del sindaco di un piccolo comune – e soprattutto ad evitare che qualcuno, nell’avvertire il rinserrarsi dei controlli, decida di “smaltire” in modo poco consono questo pericoloso materiale.
I cittadini sono spesso in grado di stupirci per la loro maturità e la consapevolezza dell’importanza della salute pubblica: se il Sindaco dovesse mai intimare a un privato di rimettere a posto le tegole del loro tetto che sporgono sulla pubblica via, nel timore che possano cadere e ferire qualcuno, certamente l’interessato provvederebbe senza indugio. Anche un tetto in amianto è pericoloso, anche se le “probabilità” del pericolo – il propagarsi epidemiologico delle patologie asbesto correlate – è certamente meno “istintivo”, da comprendere, della legge di gravità. Ma questo è solo un problema culturale. Oggi i costi dello smaltimento sono affrontabili e rientrano anche nell’ambito di importanti incentivi fiscali dello Stato: non attendiamo, necessariamente, stanziamenti straordinari degli enti sovraordinati per intervenire.
Abbiamo pensato di creare questo kit, completo di allegati con le nostre “lettere-tipo” per il procedimento amministrativo, in modo da poter trasmettere nel migliore dei modi il metodo che è stato messo a punto, condividendo con tutti la strada già fatta. La sensibilità della comunità su questi temi è comunque la chiave di volta del successo del CIA: su 258 procedimenti avviati, non abbiamo riportato nessun ricorso ed abbiamo dovuto procedere a solo 5 segnalazioni alla Procura della Repubblica per inadempienza. Proseguiremo in questo lavoro, e certamente saremo lieti di collaborare con ogni Pubblica Amministrazione che sviluppi esperienze simili alla nostra per migliorare il lavoro di tutti e la messa a punto di questo sistema.

Buon lavoro,

Emanuele Cavallaro
Sindaco di Rubiera

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