Le carceri del Forte: l’elenco dei carcerati per motivi diversi da quelli politici dal 1815 al 1830.
I Domini estensi sono, sin dal ‘700 un territorio povero. Agli inizi del nuovo secolo permangono decisamente tali condizioni di arretratezza economica. Molti poveri, soprattutto mezzadri, braccianti agricoli e giornalieri vittime della crisi agraria si spostano dalla campagna alla città in cerca di fortuna. Il Governo cerca di limitare tale fenomeno, che riempie le strade di mendicanti. Nella lista degli scarcerati dal Forte del 1830 uno di loro era stato arrestato per avere chiesto l’elemosina senza permesso.
“Il Governatore al Sindaco di Rubiera
ottobre 1816
…Divieto del duca ai villici, cioè agli abitanti delle campagne a spostare senza autorizzazione la propria residenza dalla campagna alla città di Modena e forse non indifferente sarebbe a quest’ora il numero dei medesimi se la vigilanza della Polizia non lo avesse impedito, quindi è che per la piena osservanza delle sopra dette prescrizioni ed a scanso di inconvenienti invito la S.V. ad incaricare tutti i Parroci del Comune a far conoscere agli abitanti delle rispettive Parrocchie il prescritto …diffidandoli delle penali…”
il Governatore dirama le indicazioni necessarie affinché i pattugliamenti delle guardie nelle campagne a tutela dai furti siano coerenti in tutto lo Stato.
“30 agosto 1816
…il Governatore…al Sindaco…
Date già di concerto con il Comando militare le disposizioni opportune per l’attivazione delle pattuglie di guardie forensi nei luoghi della Provincia nei quali più frequenti accadono i furti campestri perché si proceda dovunque con uniformità, trovo necessario di diramare le seguenti istruzioni:
1° gli autori di furti campestri colti infragranti o col corpo di delitto vengono con la forza rimessi all’autorità politica locale.
2° ogni qual volta risulti all’autorità politica medesima che per l’entità del furto o per abuso d’armi o per violenze che si fossero commesse o per altra circostanza la cognizione del delitto fosse di competenza dei Tribunali ordinarj, dovrà rimettere prontamente il tutto all’autorità giudiziaria del luogo somministrandole i mezzi di prova che si avessero del delitto medesimo.
3° qualora il furto sia minimo e non accompagnato da alcuna circostanza aggravante è rimesso al prudente arbitrio dell’autorità politica locale per infliggere ai colpevoli una pena correzionale, come resta in suo arbitrio il declinarvi qualora concorrano circostanze attenuanti la colpa, limitandosi in tal caso a verbali correzioni e ammonizioni o momentanea detenzione.
4° la pena correzionale in via di Polizia ove possa aver luogo a norma del precedente articolo non potrà eccedere i giorni tre.
5° Durante la detenzione non verrà fornita al detenuto che la sola razione di pane, restando però permesso al medesimo, ogni qual volta abbia mezzi propri, di provvedersi d’altra sussistenza qualora le aggravanti circostanze non inducessero a ragionevolmente proibirlo.
6° di quindici in 15 giorni l’autorità politica di ciascun luogo inoltrerà al Governo una tabella dimostrativa degli arresti seguiti per l’indicato titolo, che indicherà il nome, cognome, e condizione degli arrestati, la qualità e valore approssimativo del furto, non che la deliberazione dell’autorità stessa, con quelle avvertenze che si ravvisassero opportune ad ulteriori determinazioni per parte del Governo, massimamente ove si trattasse che i delinquenti per la cattiva qualità loro o per altre circostanze meritassero di essere assoggettati ad ulteriori misure di Polizia.
Le dichiaro la distinta mia stima
Pel Governatore impedito
Il Consultore Delegato
Giuseppe Molza
Manni Cancelliere”
(Disposizioni sui furti…fronte)
(Disposizioni sui furti…retro)
Elenco dei detenuti dimessi dalle carceri degli anni 1815-1830
· 1815: 3 rilasciati i cui reati commessi erano ingiurie verbali, furto di pecore e borseggio;
· 1816: 10 rilasciati i cui reati commessi erano stati furto di tela di canapa, precetti politici, furto d’erba, frutto di un manarino cioè di una piccola mannaia di ferro, furto d’oro alla badessa Vecchi e furto di anelli d’oro;
· 1817: 18 rilasciati i cui reati commessi erano stati invasione attentata ad una casa, 3 furti di bovini, di oggetti di rame, falsa testimonianza, furto di catenelle da pozzo, di galline, detenzione di coltello proibito e furto, di due braccia e un po’ di tela, ricettazione di refurtiva, un sacco di frumento,
· 1818: 8 scarcerati i cui reati commessi erano stati abigeato di sette pecore, ricettazione di refurtiva, furto di oggetti di rame e frumentone, pecore, scarpe e contravvenzione a precetto politico;
· 1819: 15 scarcerati i cui reati commessi erano stati furto di vestiario, ritenzione di monete false, una donna aveva commesso adulterio, uno era stato depositario di denari furtivi, maltrattamenti ad un Dragone, furto di salami, 2 accusati del furto di 5 agnelle, un sospetto di borseggio, uno di fabbricazione di monete false;
· 1820: 8 scarcerati, i cui reati commessi erano stati ferimento con coltello, contravvenzione di precetto politico, ricettazione di refurtiva, borseggio, taglio di rami di una rovere, percosse con bastone, e due furti.
· 1821: 4 scarcerati i cui reati commessi consistevano in 3 furti e c’era un precettato politico;
· 1822: 6 scarcerati tra cui uno studente che aveva compiuto una prevaricazione nell’uffizio di Brigadiere dei Reali Dragoni, poi un furto un borseggio e due contravvenzioni a precetto politico;
· 1823: un solo rilasciato per furto;
· 1824: 6 scarcerati i cui reati commessi erano stati il taglio e furto di un olivo e la contravvenzione di un precetto politico e uno per ritenzione sospetta di effetti militari;
· 1825: 5 rilasciati i cui reati commessi erano stati ingiurie verbali alle autorità, per ferimento, per furto di un agnello e un furto semplice;
· 1826: 7 scarcerati i cui reati commessi consistevano in furti diversi, di frumento, detenzione di carne di sospetta provenienza, di un litigio con una guardia di polizia di Reggio;
· 1827: 6 scarcerati i cui reati commessi furono furti e contravvenzione a precetti politici.
· 1828: 13 scarcerati i cui reati commessi erano stati detenzione d una cavalla sospetta furtiva, un quattordicenne aveva rapito una giovine, furti, litigi, aggressioni, 3 ferimenti, un veneficio, contravvenzioni a precetti politici,
· 1829: i cui reati commessi erano stati contravvenzione, per mala condotta, per aver dato ricovero a un ricercato, per furto di denaro, per litigio;
· 1830: 25 rilasciati per litigio e contravvenzione ai precetti politici, per contravvenzione al bando della questua nella capitale, un fuggitivo e uno per ferimento.
(Elenco detenuti 1,2,3)
Quattordici detenuti su quarantacinque, cioè il 31% di queste persone era recidivo e venne arrestato più volte, per avere commesso reati diversi.