Progetto GiocandoRubiera

Lo spirito ludico è una delle molle principali per lo sviluppo della società e della cultura di un paese e, a livello individuale, per lo sviluppo di un’educazione civile e democratica.
I suoi significati nascosti non possono che rivelarsi altamente istruttivi e determinanti.
Il gioco allena in generale alla vita aumentando ogni capacità di superare gli ostacoli e di far fronte alle difficoltà. Non è una scuola meno severa, dato che è fondata su regole precise, sull’accettazione della perdita e il superamento della frustrazione.

La sua funzione socializzante è indiscussa; l’accettazione dell’altro, di un sistema di regole, l’allenamento al confronto, al coordinamento delle varie prospettive, preparano il bambino alla riflessione sulla realtà, alla logica degli eventi, alla discussione, inoltre sono azioni necessarie allo sviluppo del pensiero sociale e del pensiero individuale (Vygotskij L.S.-1933).
Anche la psicologia cognitiva con J.Piaget (1970) ha dato un notevole contributo al gioco riconoscendogli un valore nell’ambito dello sviluppo intellettivo. Il gioco come attività necessaria alla conoscenza della reltà, favorisce l’organizzazione di schemi mentali attraverso processi di accomodamento e assimilazione delle esperienze.
Il gioco consente, attraverso l’emozione del piacere, lo scambio, la relazione, la serenità che in esso si genera, l’eliminazione delle tensioni o la loro attenuazione favorendo l’apertura agli apprendimenti (Bruner-1981); il bambino passa gradualmente a risolvere problemi da semplici a complessi. Il successo o l’errore sono ben vissuti nella passione del gioco, permettono ai bambini d’imparare e di creare il loro pensiero attraverso stimoli educativi adatti a loro.

Anche l’utilizzo dei giochi da tavolo è un ottimo strumento per l’allenamento delle capacità logiche ed un esercizio importante di problem solving. L’attività di gioco è in generale utile anche per l’esercizio e la cerificazione di alcune, se non tutte, le competenze chiave di cittadinanza.
Per risolvere i problemi della vita reale, del mondo della ricerca o del mondo lavorativo, è necessaria una struttura logica che sappia tener conto dell’elemento casuale (valutazione), dell’interazione tra persone e sistemi.
Il gioco da tavolo offre questo genere di possibilità sottoponendo i ragazzi a problemi complessi, dinamici, in cui sono presenti elementi casuali ed in cui è necessario valutare e contemplare l’interazione tra più persone, alternando momenti di pura competizione a momenti di temporanea e utile collaborazione (cosa che giochi come la dama o gli scacchi non permettono di fare).
Lavorare a coppie/terzetti costringe i bambini/ragazzi ad esplicitare col compagno le strategie, crea complicità, aumenta il livello di partecipazione e trasforma la competizione da un fatto individuale ad un momento di condivisione.
Il gioco permette in maniera naturale, creando i gruppi in modo opportuno, di lavorare tanto sulle difficoltà quanto sulle eccellenze, perché ogni bambino/ragazzo si troverà a competere con i suoi pari.