A Rubiera, come in tutta la terra emiliana, la cucina è un culto.
In ogni casa, in occasione di feste e ricorrenze, si trovano i cappelletti in brodo, i tortelli verdi o gialli con la zucca, ed ogni signora sostiene che la sua sia la ricetta vera e migliore per la preparazione di quei piatti.
La buona cucina è, per così dire, insita nel DNA degli Emiliani e quindi anche dei Rubieresi.
I nostri piatti, sempre a causa della collocazione del paese, sono di derivazione sia reggiana che modenese, e di queste due cucine hanno preso il meglio. Abbiamo così la tigella, ma anche l’erbazzone, ma soprattutto “il gnocco”. Quello più buono è quello che si prepara in fretta, all’ultimo momento, giusto se si è rimasti senza pane. Almeno una volta funzionava così, specialmente prima dell’avvento del congelatore. Fra i primi piatti si possono annoverare tutte le paste fatte in casa, dalle tagliatelle, ai tagliolini, ai quadrettini, ai maltagliati. Vedere una delle nostre nonne tagliare questi tipi di paste è davvero divertente, tanta è la loro abilità e sveltezza. Fra i secondi piatti, soprattutto d’inverno, lo zampone e il cotechino con i fagioli la fanno ancora da padroni. La polenta con le puntine e la salsiccia è una gradita sorpresa a tavola, quando fuori c’è la neve, ma anche se non c’è. Qualche brava massaia prepara anche i “cassagai”, polenta fritta con i fagioli, ma questa ormai è merce rara, visto il lungo tempo di preparazione. Tutti i nostri cibi hanno spesso come base i prodotti più tipici della nostra terra, come il formaggio “parmigiano-reggiano” ed i salumi. Ogni buon pranzo infatti comincia con un piatto di salumi misti e con scaglie di grana. Per gustarlo e coglierne la delizia e la prelibatezza del sapore non bisogna tagliarlo a fette, ma spaccarlo con l’apposito coltellino. Nel territorio rubierese e nei dintorni sono presenti vari caseifici che producono dell’ottimo grana.
Il lambrusco è il vino tipico del nostro territorio e viene lavorato nelle numerose cantine sociali reggiane e non manca mai sulla tavola anche di tutti i giorni.
Marmellate di frutta e salse di verdura fatte in casa sono ancora un punto d’onore per tante signore rubieresi sia non più giovani, sia anche delle nuove generazioni.
Se poi il tempo e la pazienza per cucinare simili ghiottonerie mancano, allora ci si può recare nei ristoranti del paese ed in particolare “Da Arnaldo”, dove la tradizione gastronomica emiliana è altamente rappresentata.
Oltre alla buona tavola che Rubiera può vantare, non ultime sono l’accoglienza e la convivialità che i Rubieresi offrono e dimostrano, per cui davanti a una buona e bella tavola a volte si ricompongono molti problemi.