Descrizione
Secondo la tradizione il primitivo tempio venne fatto costruire dalla contessa Matilde di Canossa che nella zona possedeva diversi beni. La Pieve è una delle più antiche della diocesi, citata in un documento del Vescovo di Reggio Emilia nell’anno 945 e più esplicitamente menzionata nel 980. La facciata ricostruita nel 1870 è in stile lombardo su disegno del prof. Faccioli di Bologna. La porta arcuata è ornata da colonne in marmo e da un tempietto sormontato da una bifora antica. Al culmine della facciata sono posti quattro pinnacoli ottagonali con le croci. Nella parte posteriore sono visibili le tre absidi ripartite da lesene e caratterizzate dalla sequenza degli archetti, alcune mensolature presentano elementi geometrici, altre la raffigurazione di animali simbolici. Sono anche notevoli le finestrature oblunghe a stipite strombato. L’architettura interna è stata ampiamente trasformata e solo in parte sono visibili alcuni elementi dell’antica struttura. All’interno un tabernacolo in marmo di Carrara, un prezioso affresco duecentesco della Madonna con Bambino e una tela cinquecentesca raffigurante i SS. Faustino e Giovita.
Modalità d'accesso
in auto
Casello A1: distanza km 12 in direzione Modena, Statale 9 via Emilia direzione Modena, in prossimità del centro storico di Rubiera a sinistra, direzione Correggio, via F.lli Cervi, a sinistra via S. Faustino (distanza 3 km circa).
in autobus
linea interurbana n. 2 per Rubiera
Indirizzo
Punti di contatto
Ultimo aggiornamento: 23 agosto 2024, 09:55