Patrimonio culturale
Amministrazione (3)
E' il settore che si occupa della programmazione, progettazione e realizzazione delle opere pubbliche
Promozione di eventi e di iniziative culturali e di valorizzazione del patrimonio storico-artistico
Servizi (4)
Gli spazi e le sale messe a disposizione possono essere concesse in uso continuativo a titolo oneroso ai soggetti che ne facciano richiesta, per lo svolgimento di attività a carattere culturale, educativo, di formazione e socializzazione (sett.- giugno)
Gli spazi del Complesso monumentale de L’Ospitale possono essere concesse ai soggetti che ne facciano richiesta
L' archivio storico comunale conserva documenti dal XVI secolo e fino alla seconda metà del ‘900, disponibili per la consultazione.
Documenti (4)
Strumento previsto dal Regolamento, che indica i rapporti tra il servizio e i suoi utenti
Concessione di sale e spazi di proprietà del Comune di Rubiera per svolgere attività culturali, educative, di formazione e socializzazione rivolte alle diverse fasce della popolazione
I servizi educativi 0-6 anni intendono promuovere nei bambini e nelle bambine la formazione di una personalità critica, equilibrata, autonoma, nel tentativo di fornire, attraverso differenti e ricche stimolazioni ambientali, uguali possibilità di sviluppo
Vivere il comune (19)
Abside e torre campanaria di San Donnino e San Biagio
Torre campanaria del XV secolo ed abside medioevale. Sono visibili solo le strutture esterne
Archivio Storico Comunale
L‘Archivio storico comunale è il risultato della raccolta e conservazione della documentazione prodotta e acquisita dal Comune nello svolgimento della propria attività amministrativa.
Biblioteca Antonio Urceo detto “Codro”
La biblioteca comunale è intitolata ad Antonio Urceo, detto “Codro”, umanista nato a Rubiera nel 1446.
Altre informazioni (7)
Alla scoperta del territorio di Rubiera
Storia e tradizioni gastronomiche e culturali del territorio
Cenni storici
Il luogo in cui il fiume Secchia incontra la pianura costituì, fin dal Neolitico, un passaggio obbligato, sia per chi scendeva l’Appennino seguendo la via tracciata dal fiume, sia per chi percorreva la pianura, divenendo così zona di stanziamenti prima occasionali, poi permanenti